– SCHERMA MEDIEVALE –
Il Flos Ferri annovera tra le sue fila un gruppo di armati, dedito allo studio della scherma medievale, ed un corpo di ballo, che propone danze del rinascimento italiano ed europeo.
Spostandoci con il nostro accampamento abbiamo l’occasione di potere rievocare eventi storici, come battaglie o cerimonie, o più semplicemente di poterci esibire in duelli e balli nel corso dei banchetti e delle feste che si svolgono nei borghi d’Italia.
Tutte le nostre attività, così come i costumi, le armi e l’accampamento, sono ricostruite sulla base di ricerche condotte sulle fonti dell’epoca, su studi e trattati universitari e su pubblicazioni dedicate.
Tutte questi studi si concretizzano poi nel breve spazio di un duello o di una danza, o nelle lunghe ore passate a realizzare gli oggetti ed i costumi, o nella costante ricerca di ciò che ci occorre nel lavoro di tantissimi artigiani che riproducono con inarrivabile maestria gli artefatti dell’epoca .
Al pubblico non resta che lasciarsi trasportare nella nostra illusione, che sia per trovare qualche minuto di evasione o che sia per colmare una curiosità che ronza nella testa da sempre, poco importa, l’importante è che sia un momento di aggregazione , condivisione e divertimento per tutti.
SCHERMA
Nascendo come gruppo di armati, l’attività principale del Flos Ferri è lo studio delle tecniche e delle arti belliche di un periodo che va dalla fine del XIII° secolo all’inizio del XV°, giunte sino a noi grazie all’opera di grandi maestri o di anonimi che hanno raccolto sulla pergamena gli innumerevoli modi per uscire vivi da una battaglia, da un duello o, più semplicemente, da una rissa di strada.
In particolar modo, i trattati su cui basiamo la nostra scherma sono l’ I33 ed il Flos Duellatorum, in omaggio al cui autore – Fiore de’ Liberi – nasce il nome della compagnia.
Purtroppo la documentazione che ci è pervenuta non spiega nei dettagli come combattevano gli uomini del tempo, pertanto è qui che inizia il nostro lavoro di ricostruzione e ricerca. Attraverso l’analisi dei trattati, la pratica di anni di esercizio, lo studio delle armi e delle armature, cerchiamo di capire quali erano i principi che stavano alla base di quella che a tutti gli effetti è un’arte marziale, che nulla ha da invidiare alle più blasonate tecniche orientali.
Il risultato di questo lavoro, che procede anno per anno, si riassume nei pochi minuti di un duello, o nelle fasi più concitate di una battaglia campale, regalandoci la soddisfazione di aver dato il massimo ed essere ripagati da un applauso o da un complimento.
E’ importante precisare che tutti i nostri combattimenti non hanno nulla di preparato o di concordato al fine di aumentarne la spettacolarità, ma sono frutto dello studio e dell’allenamento che ci consentono di ricreare duelli per quanto possibile realistici, mantenendo comunque adeguati livelli di sicurezza grazie alla padronanza delle armi utilizzate. Un altro aspetto su cui puntiamo molto nelle nostre esibizioni, è di sottolineare quanto fosse fisico e brutale il modo di combattere dell’uomo d’arme del trecento, rispetto alla scherma più “cittadina” che si diffonde nei secoli successivi al di fuori degli steccati delle giostre o dei campi di battaglia. Per questo motivo passiamo con la stessa facilità dall’uso della daga a quello della spada e del brocchiere fino a azze, lance e alabarde, anche se spesso gli scontri si concludono con prese di lotta, atterramenti o leve, esattamente come suggerito dalle miniature del Flos Duellatorum e altri trattati destinati all’elite guerriera dell’epoca.
ACCAMPAMENTO
L’accampamento è il fulcro attorno a cui ruotano tutte le attività associative, non è quindi sorprendente che esso sia continuamente in espansione e aggiornamento, ed essendo un campo vivente ed abitato 24 ore al giorno, altrettanto facilmente lo troverete in disordine. Contrariamente a quanto si possa pensare però, questa è una cosa di cui andiamo orgogliosi. Il campo infatti non è semplicemente uno sfondo o una scenografia, è un accampamento vero e proprio e come tale deve funzionare, i velari ci proteggono dal sole e dalla pioggerella, le tende ci proteggono dall’umidità della notte come dai capricciosi temporali estivi, tavoli e panche divengono una mensa e un punto di ritrovo dopo una giornata di lavoro, mentre le rastrelliere raccolgono le armi e le armature in modo che siano sempre visibili e accessibili al pubblico. E’ per questo motivo che il nostro campo non sarà mai perfetto, ma allo stesso tempo pare assai reale e accogliente, pensato volta per volta per accogliere il pubblico e metterlo in condizione di vedere, sentire e toccare con mano tutto ciò che desidera.